giovedì 27 giugno 2013

La bellezza di Firenze - La belleza de Florencia


In quest'ultimo periodo sono tornata a fare un po’ la turista nella nostra bella Firenze, l’occasione è stata la presenza d’un amica ospite a casa mia e il ritorno dopo diversi mesi dall’Inghilterra di mia figlia nonché la sua imminente partenza per un lungo soggiorno in Messico. Siamo state a fare delle passeggiate, in un certo qual modo a riempirci gli occhi e l’anima delle bellezze che ci sono a Firenze. Nonostante le bruttezze che la vita ci schiaffeggia ogni giorno, nonostante l’orrido sembri più facile da globalizzarsi, (senti il monologo di Peppino Impastato del film “I cento passi”), nonostante l’invasione dei negozi “99 cents”, “abbigliamenti cinesi”, “paninoteche di kebab”, “compro oro”, “ le sale da gioco con macchinette mangia soldi (mangia anime)”…. E qui mi fermo ma vi assicuro che la lista del degrado è lunga, abbiamo visto e scoperto piccole e grandi bellezze che appaiono quando meno te lo aspetti nel nostro percorso sulle vie della città, e non parlo dei luoghi riconosciuti mondialmente per la loro importanza, bellezza e storia, parlo per esempio di quelle targhe che si trovano lungo le strade e ricordano le persone d’importanza storica e culturale che hanno vissuto o soggiornato per qualche periodo a Firenze o dei giardini incantevoli pieni di poesia e poco frequentati dai turisti.


Abbiamo percorso la strada che porta alla zona di San Nicolò attraversando il Ponte Vecchio che come al solito era pieno di turisti, una volta fuori dal caos ci siamo inoltrate su una strada stretta, da una parte c’erano bei palazzi in pietra e dall’altra un muro di cinta con uno strettissimo marciapiede che ci obbligava a camminare in fila indiana facendo attenzione perché era anche molto sconnesso il pavimento, i muri alti che ci affiancavano davano una sensazione di freschezza in questa giornata estiva.
Mi limiterò a segnalarvi solo due o tre scoperte della nostra passeggiata, per esempio: la targa dove ci segnalano il primo posto a Firenze dove si fermò San Francesco.




Poi una mescita di vino incantevole con la sua finestrella all'altezza dei portoni e con una porticina in legno. Stavamo ancora pensando alla vendita di vino sfuso che già facevano nel rinascimento quando all’improvviso l’ambiente si è riempito di musica barocca del tardo rinascimentale, queste deliziose note musicali uscivano da una bella porta che era spalancata e c’era solo un cartello con la scritta: suonare il campanello, era un invito a proseguire e così con un “ding-dong” abbiamo annunciato la nostra presenza… ed ecco la sorpresa: un museo – bottega, un posto magico dove l’arte della oreficeria si unisce alla scultura, alla poesia, è una vera alchimia (vedere il link del maestro Alessandro Dari), l’ateliere è d’una bellezza incredibile, tutto in legno, le opere sono lì dentro a teche di vetro, chiunque può entrare ed ammirare in santa pace questi gioielli mentre il maestro lavora nel suo soppalco immerso nella musica e nelle sue creazioni, prima d’andare via volendo uno può lasciare scritto il suo pensiero sul grande quaderno che giace come dimenticato su un leggio in legno.




Da lì ci sono due scelte da fare, andare al Giardino delle Rose dove ci aspettano le sculture dell’artista belga Folon e inebriarsi del profumo delle rose se si visita nel mese di maggio, oppure visitare il Giardino Bardini e godere di una panoramica della città, della pace e bellezza che lo circonda.
Qui abbiamo trovato una panchina proprio di fronte a questa vista mozzafiato della città e ci siamo messi a sedere a riposare dopo una lunga camminata, eravamo accanto ad una bella statua di nome Bianca, una donna bella e fiera che osserva un’altra bellezza ancora più grandiosa: Firenze!           

           






Versiòn en castellano

En este últimos tiempos he vuelto a “turistear” en nuestra bella Florencia, la ocasión se dió con la presencia de una amiga extranjera que se hospedó en mi casa y el regreso después de varios meses en Inglaterra de mi hija y también su inminente próxima  partida y futura larga estancia en México. Hicimos varios paseos en un cierto modo a llenarnos los ojos y el alma de las bellezas que hay en Florencia.
No obstante las fealdades que la vida nos bofetea cada día, no obstante que el hórrido parezca  más fácil de globalizarse, (escuchen el monólogo de Peppino Impastato en la película “I cento passi”) *, no obstante la invasión de negocios “99 cents”, “ropa china”, “loncherías de kebab”, “compro oro”, “salas de juego con slots machines (devoradoras de almas)”... y aquí me paro pero les aseguro que la lista del degrado es larga.
En nuestros paseos vimos y descubrimos pequeñas y grandes bellezas que aparecen cuando menos te lo esperas  por las calles de la ciudad, y no me refiero a los lugares reconocidos mundialmente por su importancia, belleza e historia, me refiero por ejemplo a aquellas placas conmemorativas que hay en los muros de las calles y recuerdan personas de importancia históricas y culturales que han vivido o transcurrido un tiempo en Florencia o jardines llenos de poesía muy poco frequentados por los turistas.
Recorrimos la calle que lleva a la zona de San Nicolò atravesando el Puente Viejo que como siempre estaba lleno de turistas, una vez afuera del caos nos adentramos en una calle estrecha, donde de una parte teníamos bellos edificios en piedra y del otra un muro de proteción con una banqueta muy estrecha que nos obligaba a caminar en fila uno detrás del otro haciéndo atención a donde metíamos los pies porque era muy
dispareja la banqueta, los altos muros que nos flanqueban nos daban una sensación de fresco en este día veraniego.

Me limiteró a señalarles solo dos o tres curiosidades de nuestros paseos, por ejemplo: la placa donde nos señalan el primer lugar donde estubo San Francisco de Asís en Florencia, después una encantadora taberna de venta de vino con su ventanita y sus puertas de madera. Estabamos todavía pensando a la venta de vino que ya hacían en el renacimiento cuando de repente el ambiente se inundó de música barroca del renacimiento tardío, estas deliciosas notas musicales salían de una puerta que estaba abierta y de ella colgaba un letrero: tocar el timbre, era una invitación a entrar y así con un “ding-dong”  hemos anunciado nuestra presencia... y la sorpresa nos dejó con la boca abierta: un museo – taller, un lugar mágico donde el arte de orfebrería se une a la escultura, a la poesía, una verdadera alquimía (ver el link del maestro Alessandro Dari), el ateliere era de una estupefaciente belleza, todo en madera, las obras de arte estban dentro de vitrinas de vidrio, cualquiera puede entrar y admirar en santa paz estas joyas mientras el maestro trabaja en el altillo absorbido en la música y en sus creaciones. Antes de irse uno puede dejar escrito su pensamiento en un cuaderno que yace como olvidado sobre un podio en madera.


De ahí hay dos opciones, ir al Jardín de las Rosas donde nos esperan las esculturas del artista belga Folon y embriagarse del perfume de las rosas si se visita en el mes de mayo y la otra es visitar el Jardín Bardini y gozar de una panorámica de la ciudad, de la paz y de la belleza que la rodean. Aquí encontramos una banca precisamente de frente a esta vista asombrosa y nos sentamos a descansar un rato después de tan larga caminada, estabamos a lado a una estatua de nombre Blanca, una mujer bella y orgullosa que observa otra belleza todavía más grandiosa: Florencia!






* Peppino Impastato fue un periodista que luchó contra la mafia y fue asesinado en el 1978. Su historia viene representada extraordinariamente en la película “I cento passi”    



sabato 22 giugno 2013

Tajine di vitello e verdure - Tajine de ternera y verduras


Oggi cucina mia figlia, appena tornata dall’Inghilterra dove lavora ed ha convissuto con amici da tutto il mondo. Mi raccontava che sul tavolo di cucina si mescolavano odori e sapori dalla Spagna, la Tanzania, il Pakistan, la Cina. In questi mesi la cucina è stata il luogo di ritrovo ed incontro per eccellenza dove ognuno condivideva e confrontava diverse modalità di convivialità. Nonostante le differenze culturali e culinarie molti, moltissimi, dei suoi amici hanno condiviso una concezione “slow” del cibo, visto come momento di scambio e compagnia: dalla preparazione alla degustazione!

Il piatto che mia figlia ha proposto alla mia famiglia è una ricetta marocchina: tajine. Ha imparato a cucinarlo aiutando un suo caro amico maltese, ricercatore del mondo mediterraneo, e impiantato in Inghilterra.

Non so se la ricetta sia fedele alle originali (ci sono tanti tipi di tajine) ma vi posso assicurare che è molto buona!! In fondo, le ricette si seguono… ma si cambiano anche!

Ingredienti per 4 persone
800g spezzatino di vitello
1 peperone verde grande
1 peperone giallo grande
1 cipolla bianca
5 cipollotti
Cannella q.b.
Sale e pepe q.b.
Miele q.b.
Brodo (preferibilmente di carne)
Olio di oliva

Preparazione

Tagliare finemente la cipolla e i cipollotti e lasciarli soffriggere in abbondante olio. Nel frattempo tagliare i peperoni a listarelle ed aggiungerli al soffritto di cipolla. Successivamente unire la carne massaggiata con un po’ di sale. Tenere alta la fiamma e lasciare dorare. A questo punto aggiungere del brodo fino a coprire il tutto, cannella, sale, pepe, e miele secondo il vostro personale gusto. Far bollire e poi abbassare la fiamma. Coprire e lasciare cuocere pianino fino a far ammorbidire la carne. Girare di tanto in tanto e verificare se è il caso di aggiungere brodo, miele, o le spezie. Servire insieme a del riso basmati. Se volete, riscaldate delle focacce.


Hoy cocina mi hija, recién llegada de Inglaterra donde se encuentra trabajando y ha conocido amigos de todo el mundo. Me platicaba que en la mesa de la cocina se mezclaban siempre olores y sabores de España, Tanzania, Pakistan, China. La cocina ha sido el lugar de encuentro donde todos compartian y confrontaban diversas formas de convivialidad. A pesar de las diferencias culturales y culinarias, muchos, muchísimos de sus amigos compartieron una concepción “slow” del comer, visto como momento de intercambio y compañía: desde la preparación hasta la degustación!

El platillo que mi hija propuso a mi familia fue una receta marroquín: tajine. Aprendió a cocinarlo ayudando un querido amigo maltés, investigador del mundo mediterraneo, y residente en Inglaterra. No sé si la receta es fiel al original (hay muchos tipos de tajine) pero puedo asegurarles que es muy buena! En fin de cuentas las recetas se siguen... pero también se varían!

Ingredientes para 4 personas:
800g de ternera en cuadritos
1 pimiento verde grande
1 pimiento amarillo grande
1 cebolla blanca
5 cebollines
Canela
Sal y pimienta
Miel
Caldo de carne
Aceite de oliva

Preparación
 Cortar finamente la cebolla y los cebollines y dejarlos freir en abundante aceite. Mientras cortar los pimientos en tiras y agregarlos a la cebolla. Sucesivamente, unir la carne condimentada con un poco de sal. Mantener el fuego alto y dejar dorar. A este momento agregar el caldo hasta cubrir todo, adjuntar canela, sal, pimienta, y miel al gusto. Dejar hervir y luego bajar el fuego. Dejar cubierto y cocer despacito hasta que la carne se haga suave. Mezclar de vez en cuando y verificar si es necesario agregar el caldo, miel, o las especias según su gusto. Servir con arroz basmati. Si lo desean, calienten pan arabe.


martedì 18 giugno 2013

La festa del papà - El día del padre



La festa del papà qui in Italia è il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, di solito non gli si dà una grande risonanza, a meno che uno abbia figli piccoli all'asilo o scuola elementare dove si preparano con cura dei bigliettini augurali.
Domenica scorsa (16 giugno) si è celebrato “el día del padre” in Messico, e sono rimasta impressionata dai tanti messaggi, articoli, e biglietti d’augurio apparsi in internet, io per essere sincera non ricordavo più questa data…. comunque ricordando a mio padre ho ripensato a questo momento per celebrarlo:

Il momento più ambito

“Il momento più ambito della mia infanzia era riuscire ad essere la prima ad aprire la porta d’ingresso di casa quando mio padre per avvertire il suo arrivo fischiava in un modo speciale. La corsa era pazzesca e al momento d’aprire lui si chinava a darci un bacio, poi salivi sulle sue scarpe, ti prendeva dalle mani e ti portava camminando così fino alla sala da pranzo dove i piatti fumanti attendevano d’essere mangiati”.

Versión en castellano

El día del padre aquí en Italia es el 19 de marzo, día de San José, padre putativo de Jesús, normalmente no se le da una grande importancia, a menos que uno tenga hijos pequeños en el kinder o en la primaria donde se preparan con mucho amor tarjetas de felicitaciones.
El domingo pasado (16 de junio) se celebró en México “el día del padre”, y me quedé impresionada de los tantos mensajes, artículos y tarjetas de felicitación que aparecieron en la red, yo para ser sincera habia olvidado esta fecha.... como sea recordando a mi padre he pensado a este momento para celebrarlo:

El momento más deseado

“El momento más deseado de mi infancia era lograr ser la primera en abrir la puerta de entrada de mi casa cuando mi papá para advertir de su llegada chiflaba en modo especial. La carrera era una locura y al momento de abrir él si inclinaba a darte un beso, después subías sobre sus zapatos, te tomaba de las manos y así te llevaba caminando hasta el comedor donde los platos humeantes esperaban para ser comidos”. 

martedì 11 giugno 2013

Torta cioccopera - Pastel chocopera



Ingredienti

250gr di farina integrale
80gr di farina di mandorle
90gr di maizena o amido di patate
80gr di zucchero integrale
350gr di cioccolato fondente
600ml di latte di riso o soia
1 bustina di lievito
5 pere o 2 scatolette di pere sciroppate

Preparazione

Mettere a sciogliere a bagno maria il cioccolato insieme a un bicchierino di latte. Nel frattempo mescolare gli ingredienti asciutti: farine, amido, lievito, zucchero, poi aggiungere il latte restante, le pere sciroppate tagliate a quadretti e mescolare bene, (se non usate queste potete cuocere le pere con un po’ d’acqua e cannella),  per ultimo incorporare il cioccolato sciolto e amalgamare perfettamente tutti gli ingredienti. Mettere l’impasto in uno stampo imburrato e cuocere a 200° per 50 minuti. Servire con una fettina di pera o con un po’ di panna.



Versión en castellano

Pastel chocopera

Ingredientes

250g de harina integral
80g de harina de almendra
90g de maizena
80g de azúcar morena
350g de chocolate dark
600ml de leche de arroz o de soya
1 cucharita de royal
5 peras maduras o 2 latas de peras en almíbar

Preparación

Poner a derretir a baño maría el chocolate junto a un vaso de leche. Mientras mezclar los ingredientes secos: harinas, maizena, royal, azúcar, después agregar la leche que queda, las peras cortadas en cuadritos (si no usan en almíbar, cocerlas con poca agua y canela), mezclar bien y por último incorporar el chocolate derretido y amalgamar perfectamente todos los ingredientes. Poner en un molde enmantequillado y cocer a 200° por 50 minutos. Servir con una rebanada de pera que habrán reservado y al gusto con una cucharada de crema batida.   








mercoledì 5 giugno 2013

Le merende sfiziose – Las meriendas divertidas




Oggi vi propongo due merende sfiziose per i bambini che volendo potete preparare insieme a loro. Una dolce e una salata. Inizieremo con quella dolce, di solito in casa abbiamo sempre dei Pavesini o quei biscotti che si usano per fare il tiramisu, e quasi sempre rimangono alcuni pacchettini che non sappiamo come utilizzare. Vi do un'idea per preparare una golosa merenda.

Merenda dolce

Biscotti con sorpresa

Ingredienti

biscotti Pavesini o simili
nutella
cocco grattugiato
latte q.b.

Preparazione

Spalmare metà dei biscotti con la crema di nutella e chiuderli con l’altra metà a mo' di sandwich, una volta che avete diversi “sandwich” bagnateli nel latte e poi passateli nel cocco grattugiato, sistemare in un piatto ed è fatto! Sono pronti da mangiare, buoni e facili da fare.




Merenda salata

Topolini di formaggio

Ingredienti

cracker senza sale
formaggini morbidi
wurstel piccoli
qualche oliva, capperi, o grani di pepe
erba cipollina

Preparazione

Appoggiare il formaggino sul cracker, incidere due solchi nella parte centrale del formaggino e inserire le due rondelline di wurstel per fare le orecchie.
Mettere sulla punta del formaggino l’oliva o il cappero per creare il nasino. Utilizzare i due grani di pepe per gli occhietti da posizionare tra le orecchie e il naso. Fare la coda con un filo d’erba cipollina.


Versión en castellano

Hoy les propongo dos meriendas divertidas para los niños que pueden preparar junto a ellos. Una dulce y una salada. Empezaremos con la merienda dulce. Casi siempre en la casa tenemos las galletas Pavesini (soletas) que nos quedan cuando preparamos el tiramisu y no sabemos como utilizarlas, pues bien, les doy una idea para preparar una merienda golosa.

Galletas con sorpresa

Ingredientes

galletas Pavesini o soletas
nutella
coco rallado
leche cuanto basta

Preparación

Untar una galleta con la crema de nutella y cerrar con otra galleta como sandwich, ya que tengan varios “sandwich” bañarlos en la leche y pasarlos en el coco rallado, ponerlos en un plato y están listos para comerlos!




Merienda salada


Ratoncitos de queso

Ingredientes

galletas redondas sin sal
triángulitos de queso crema
salchichitas
algunas aceitunas, alcaparras, granos de pimienta (para la decoración)
ramitos de alguna hierba

Preparación

Apoyar el quesito sobre la galleta, hacer dos cortes en la parte central del quesito y poner dos rueditas de la salchicha para formar las orejas.
Poner en la punta del quesito una aceituna o alcaparra para crear la nariz.
Utilizar dos granos de pimienta para hacer los ojos y ponerlos entre las orejas y la nariz. Hacer la cola del ratoncito con alguna hierba (perejil, cebollín, etc)












sabato 1 giugno 2013

L’ospite - Huésped




Io sono arrivata in Italia come ospite la prima volta nel mese di novembre del 1980. Arrivai con un volo d’Alitalia a Roma con una connessione successiva per Pisa, ma subito all’aeroporto romano conobbi la parola “sciopero”, di conseguenza il mio arrivo a Firenze ritardò di circa dieci ore. Era già notte quando il taxi mi lasciò in via Marconi, pioveva a dirotto ed era quasi freddo. Suonai il campanello al nome di Moravio Puliti, il nome del capo famiglia che mi doveva ospitare, sentii un forte rumore ed allora spinsi il pesante portone in legno di questo vecchio palazzo, non c’era l’ascensore e l’unica luce presente era quella d’una lampadina attaccata ad un filo nell’alto soffitto che riusciva ad illuminare a mala pena le scale in pietra; da qui scese un ragazzo (Renzo) tutto sciancato (in seguito seppi che la poliomielite l’aveva colpito da bambino), scendeva a darmi il benvenuto ed aiutarmi con le valigie. Facemmo le scale in penombra, io lo seguivo e lui continuava a chiacchierare anche se non capivo niente.

Sull’atrio della porta mi aspettava la famiglia Puliti: Moravio, Leonetta, lui alto e molto magro, portava degli occhiali con lenti molto spesse d’un verde bottiglia. Leonetta dai capelli biondi e tutta spettinata, era molto magra e le sue gambe secchissime facevano vedere le sue vene azzurrine, era pallida con occhiaie profonde, portava un grembiule unto legato alla vita che dopo poco scoprii essere come la sua seconda pelle giacché passava la sua vita in cucina a preparare il mangiare per tutti gli ospiti.

Mi parlavano all’unisono facendo un gran baccano, io non capivo una sola parola d’italiano! Ero stanca morta da due giorni di viaggio, il fuso orario, loro che parlottavano freneticamente, l’Italia da cartolina, di Oh sole mio, spaghetti e mandolino non era questa, anzi  mi sembravano tutti personaggi usciti da un film di Fellini. Io sempre più sconcertata finalmente vidi questo viso che mi sorrideva e mi disse, Hi! Do you speak english? YES! Risposi rincuorata, lei era Pam una bellissima ragazza americana con dei lineamenti asiatici (suo padre era cinese).

Grazie a lei le cose pian piano andarono meglio, io diventai la sua compagna di camera ed in seguito grande amica. Con il tempo diventammo le ospiti più coccolate dalla famiglia Puliti che si rivelarono delle persone fantastiche, siamo state loro ospiti per quasi un anno.

Pam ed io eravamo diametralmente opposte ma ci trovavamo benissimo insieme:

lei era disordinatissima, io molto ordinata e precisa.

lei era sempre allegra e divertente, io malinconica e taciturna.

lei era molto brava a scuola, io molto meno.

lei leggeva testi scolastici, io solo narrativa, romanzi.

lei non fumava, io ero sempre con la sigaretta accesa (non più da 29 anni!)

Tutte e due però avevamo trovato i fidanzati fiorentini, ma solo io me lo sposai, lei al suo ritorno negli Stati Uniti conobbe un americano e lo sposò in Messico. Dopo due anni Pam fu mia ospite in Messico prima delle mie nozze con il fidanzato italiano.

Una volta che mi sono trasferita in Italia non più come ospite ma come cittadina, la mia amica Pam è venuta sempre regolarmente a trovarmi ogni anno o due, i primi anni con la sua bambina piccola coetanea della mia figlia Laura e in seguito da sola, per me è l’ospite più caro che ho sempre avuto, è l’ospite più divertente, il più discreto, il più amato da tutta la famiglia.

La mia casa e le mie braccia sono sempre aperte per lei con tanto amore.

Per me lei è un ospite sacro, e l'aspetto con trepidazione ad ogni primavera.


Versiòn en castellano

Llegué a Italia como huésped la primera vez en el mes de noviembre del 1980, con un vuelo de Alitalia a Roma con una conección sucesiva para Pisa, pero inmediatamente al aeropuerto romano aprendí la palabra “sciopero” (huelga), de consecuencia mi llegada a Florencia retardó de casi diez horas. Era ya de noche cuando el taxi me dejó en Via Marconi, llovía violentemente y hacía frío. Toqué el timbre en el nombre de Moravio Puliti, nombre del jefe de la familia que me tenía que hospedar, oí un fuerte rumor y empujé el pesado portón de madera de este viejo edificio, no había elevador y la única luz presente era la de un foco colgado a un hilo en el alto del techo que iluminaba apenas las escaleras de piedra; de ahí bajó un muchacho sonriente (Renzo) todo cojo (más adelante supe que le había dado muy fuerte la poliomelitis de niño), bajaba a darme la bienvenida y a ayudarme con los velices. Subimos la escalera en la penumbra, yo detrás de él y él que continuaba a hablar aunque si yo no entendía nada.

En la entrada , en la puerta me esperaba la familia Puliti: Moravio y Leonetta, él alto y muy delgado, usaba anteojos con los lentes muy gruesos de un verde botella. Leonetta con pelo rubio y toda despeinada, era un “huesito” y sus piernas eran tan flaquitas y blancas que se podían ver sus venas azulitas, era pálida con ojeras profundas, traía amarrado a su cintura un delantal sucio que de ahí a poco tiempo descubrí que era como una segunda piel porque pasaba tantisimo tiempo a cocinar para todos los huéspedes.

Me hablaban todos al unísono haciéndo un gran escándalo, yo no entendía una sola palabra de italiano! Estaba muerta de cansancio de dos días de viaje, el cambio de horario, ellos que hablaban frenéticamente, la Italia de las postales, de Oh Sole mio, espaghetti y mandolino no era ésta que se presentaba a mis ojos, es más se me hacían todos personajes salidos de alguna película de Fellini. Yo siempre más confundida finalmente ví una cara sonriente que me dijo, Hi! Do you speak english? YES! Respondí entusiasmada, ella era Pam una bonita chica americana con rasgos asiáticos (su padre era chino).

Gracias a ella las cosas despacito fueron mejorando, eramos compañeras de cuarto y nos hicimos muy amigas. Con el pasar del tiempo nos volvimos las huéspedes más consentidas de la familia Puliti y ellos se demostraron personas fantásticas, por casi un año entero fuímos sus huéspedes.

Pam y yo eramos diametralmente opuestas pero nos hayabamos muy bien juntas:

Ella era super desordenada, yo muy ordenada y precisa.

Ella era siempre alegre y divertida, yo melancólica y taciturna.

Ella era muy preparada en la escuela, yo menos.

Ella leía textos escolares, yo solo narrativa y novelas.

Ella no fumaba, yo estaba siempre con el cigarro prendido (ya no desde hace 29 años!)

Las dos habíamos encontrado novios florentinos, pero solo yo me casé con él, ella a su regreso en los Estados Unidos conoció un americano y se casaron en México. Después de dos años Pam fue mi huésped en México antes de mi matrimonio con el novio italiano.

Una vez que me transferí en Italia ya no como huésped si no como ciudadana italiana, mi amiga Pam ha siempre venido regularmente a visitarme cada uno o dos años, los primeros años con su niña de la misma edad de mi  hija Laura y en seguida sola, para mi es el huésped más querido, es el huésped más divertido, el más discreto, el más amado de toda la familia.

Mi casa y mis brazos están siempre abiertos para ella.

Para mi es el huésped más sagrado, y la espero con deseo cada primavera.