domenica 31 marzo 2013

Sabato di gloria - Sábado de gloria


Il concerto di musica tardo rinascimentale e barocco è pubblico e gratuito a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento. Mette quasi suggestione questo magnifico ambiente affrescato da Vasari e circondato da sculture di Michelangelo. La gente arriva un po’ alla volta e piano piano questo immenso salone (54m di lunghezza, 23 di larghezza e 18 di altezza) si riempie, puntualmente  come da programma, alle cinque della sera inizia la musica.




L’uomo che suona il clavicembalo è piccolino, un po’ calvo con i capelli riccioli e spettinati a mo’ di corona, il suo viso ha un'aria scanzonata e sembra divertirsi a suonare il suo strumento. La donna che suona il violoncello è il suo contrario: grossa, con un’aria severa, senza grazia, trasmette poca gioia nell'esecuzione musicale e contrasta fortemente con la giovane soprano che è d’una bellezza eccezionale. Lei indossa un elegante vestito lungo di seta nera con un bustino stretto che fa risaltare il suo pudico seno, uno scialle grigio antracite avvolge leggero le sue spalle. I suoi capelli lunghi e neri sono raccolti disordinatamente sulla nuca. Le luci dei fari danno pennellate di bianco sulle sue vesti, sul suo collo, e la fanno apparire come in un ritratto dell’artista Boldini. Ha una voce incantevole ed è molto graziosa. Le rosee ortensie intorno  ai musicisti conferiscono un’aria primaverile allo splendido salone. Sebbene ci sia tanta gente il silenzio è assoluto e il concerto mi sembra molto intimo come se fosse riservato solo alle Corti.



Monteverdi, Strozzi, Gabrielli, Hendel mi fanno compagnia in questo sabato di gloria.




Boldini


Versiòn en castellano



El concierto de música barroca del Renacimiento tardío es público y gratuito en el Palacio Viejo en el Salón de los Quinientos. Da grande sugestión este magnífico ambiente con frescos de Vasari y esculturas de Miguel Angel. La gente llega una a la vez y lentamente se llena el inmenso salón (54 m de largo y 23 de ancho con una altura de 18 m), puntualmente como de programa, a las cinco de la tarde inicia la música. El hombre que suena el clavicémbalo es pequeño, medio calvo con su poco pelo chino y despeinado formando una corona en su cabeza, su cara tiene un aire de burlón y parece divertirse al sonar su instrumento. La mujer que suena el violoncello es todo el contrario: grande, con un aire severa, sin gracia, trasmite poca alegría en la ejecución musical y contrasta fuertemente con la joven soprano que es de una belleza excepcional. Ella viste con un elegante vestido largo de seda negro con un corsé estrecho que hace resaltar su púdico seno, un chal gris antracita envuelve ligero su espalda. Y sus cabellos negros largos están recojidos desordenadamente en su nuca.

Las luces de los reflectores dan pinceladas de blanco en su vestido, en su cuello, y la hacen aparecer como en un retrato del grande pintor Boldini. Tiene una voz encantadora y es muy graciosa. Las hortensias rosas alrededor de los músicos dan un aire de primavera  al espléndido Salón de los Quinientos. Aunque si hay mucha gente el silencio es absoluto y así el concierto se me hace muy íntimo, como si fuera reservado solo a las Cortes.
Monteverdi, Strozzi, Gabrielli, Hendel me hacen compañía en este sábado de gloria.



















giovedì 28 marzo 2013

Fideo con frijoles, sopa casera sabrosa y nutritiva Zuppa di pasta con fagioli, buona e nutriente


Ingredienti

pasta tipo spaghetti o capellini d’angelo
pomodoro, cipolla, aglio
brodo di pollo o dado Star o Knorr
coriandolo o prezzemolo
sale q.b.
fagioli neri lessi
formaggio fresco sbriciolato

Preparazione

Fare un soffritto con una piccola cipolla, uno spicchio d’aglio e un pomodoro succoso, una volta che il tutto si sia insaporito dorare la pasta in un’altra casseruola, appena la pasta ha preso un po’ di colore aggiungere il soffritto, il brodo, sale e un po’ di coriandolo (se piace), cuocere finché la pasta è cotta. Servire caldo in una scodella aggiungendo un ramaiolo di fagioli neri lessi e formaggio fresco sbriciolato.

Versión en castellano

Ingredientes

pasta de fideo
tomate, cebolla, ajo
caldo de pollo o Knorr suiza
cilantro
sal
frijoles negros cocidos
queso fresco

Preparación


Preparar un recaudo con el tomate, la cebolla y el ajo. Dorar el fideo en una cacerola con poco aceite, apenas agarra color agregar el recaudo y el caldo de pollo o Knorr Suiza, probar de sal, ponerle una ramita de cilantro al gusto y dejar cocer hasta que la pasta este lista. Servir bien caliente con una cucharada de frijoles negros y queso fresco desboronado.






Gli odori dell'assenza - Los olores de la ausencia



Tempo fa leggevo un romanzo autobiografico, l’autore raccontava del suo immenso amore verso il padre e di come quando questo si allontanava da casa per lavoro lui andava ad abbracciare il suo cuscino per sentire il suo odore e sentirsi meno solo.
Questa lettura mi ha fatto venire un turbinio di ricordi nella mia testa; gli odori della memoria, gli odori della gente che non c’è più perché se n’è andata per sempre o perché le nostre vite hanno preso strade diverse, odori d’assenza.

Per prima cosa ho ripensato, proprio come l’autore, alla mia infanzia e al momento in cui mio padre lasciava il letto dopo la sua siesta pomeridiana, ed io correvo a buttarmi sul letto, abbracciavo il suo pesante cuscino di piume, affondavo il mio viso e annusavo l’odore della brillantina dei suoi capelli, un odore un po’ dolciastro di limone, era un modo di possederlo.

E che dire degli odori delle mie nonne, così diversi come diverse erano fra di loro: Buty, alta e slanciata, Mamà Chayo, tonda e piccolina.
Mamà Chayo usava sempre una crema densa che lasciava la pelle eccellente ma aveva un odore non molto gradevole che si sentiva quando la salutavi con un bacio. Usava anche una di “concha nàcar” per schiarire le macchie del viso e delle mani, per quello lei non aveva rughe a differenza delle su sorelle che sembravano delle “uvette secche”.

Buty aveva sempre una fragranza di freschezza del “jabòn Maja” e della cipria che si dava sul suo naso a patatina per compattar l’umidità del porto di Tampico dove abitava. Avendo convissuto più con Buty ricordo benissimo più odori, l’odore della sua casa, l’odore forte della terra nera appena annaffiata e dei gerani rossi che circondavano il muretto del suo grande giardino, l’odore del legno di cedro e della carta della sua biblioteca, quanto tempo a sfogliare e leggere i suoi libri! e gli odori della sua cucina soprattutto nel periodo di Natale.

Gli odori della cucina mi trasportano anche alla cucina di mia mamma; quando tornavo da scuola e aveva cucinato el fideo con frijoles! (una specie di capellini d’angelo e fagioli neri), mi veniva l’acquolina in bocca e mi dava uno speciale senso d’accoglienza; forse questo è ciò che ancora oggi d’adulta mi manca di più, nonostante cucini sempre per la mia famiglia non percepisco il senso d’accoglienza che sentivo allora, sarà che sono io che cucino e accolgo gli altri?

Tempo fa dovendo andare ad una cena, presi la scatolina dove tengo le perle di fiume di mia madre, regalatemi qualche anno fa, nell’istante in cui aprii la scatolina e le presi tra le mie mani, sentii uno sbalzo nel mio cuore: l’odore di mia madre era così forte, le accostai delicatamente sul mio naso e fissai per lungo tempo il suo odore nella sua assenza.

Eh si, i profumi hanno lasciato tanti odori nei miei ricordi! Uno che mi faceva impazzire allora fu quello del mio grande amore giovanile, ricordo nelle feste dove si ballava abbracciati potevo sentire fra il suo odore d’uomo la lozione di “Brut”, reclinata la mia testa fra la sua spalla e la curva del suo collo mi riempivo il naso di lui… e poi la meraviglia d’usare il suo fazzoletto per “asciugare il mio sudore inesistente” e tenerlo sempre con me per una voluta dimenticanza, era un modo molto romantico di pensarlo annusando il suo fazzoletto tutte le sere prima d’andare a dormire.

Poi ci sono i profumi più innocenti, per esempio quello di “Flor de Blasòn” un’acqua di colonia che usavano i miei nipotini, delicato, fresco, odore di bebè! L’odore del sapone di Marsiglia quando in cucina bollivano i loro pannolini.

Gli odori spariscono dall’ambiente… dalla memoria mai ed è bello ricordarli  nella sua assenza privi di triste nostalgia, questi odori ci devono accompagnare nel nostro cammino, impressi nella nostra memoria.





Versiòn en castellano

Hace tiempo leí una novela autobiográfica, el autor narraba de su inmenso amor hacia el padre y de como cuando el padre se alejaba de su casa por trabajo, él inmediatamente abrazaba su almohada para sentir su olor y sentirse menos solo.
Esta lectura me hizo venir a la mente un torbellino de recuerdos, recuerdos de los olores, olores de la gente que ya no está aquí porque se han ido para siempre o porque nuestras vidas han tomado direcciones diferentes, olores de ausencia.

La primera cosa que he recordado, precisamente como el autor, fue a mi infancia y al momento en que mi papá dejaba su cama después de su siesta de la tarde, yo corría a aventarme en su cama, abrazaba su pesada almohada, y hundía mi rostro en él y con mi naríz olfatiaba el olor de la brillantina de su cabello, un olor dulzón con un delicado amargor a limón, era una manera de poseerlo.

Y qué decir de los olores de mis abuelas, tan diferentes como diferentes eran entre ellas: Buty, alta y esbelta, Mamá Chayo, redondita y pequeña.
Mamá Chayo, usaba siempre una crema pastosa que dejaba la piel excelente pero no muy agradable, un olor que sentías cuando la saludabas de beso. También usaba una  de “concha nácar” para aclarecer las manchas que salen con la edad en las manos y en el rostro, por eso ella no tenía arrugas a diferencia de sus hermanas que parecían “pasitas”.

Buty emanaba siempre una fragancia de fresqueza del jabón Maja o del polvo que se daba en su naríz de papita para compactar la humedad del puerto de Tampico donde vivía. Habiéndo convivido más con ella tengo más memoria de sus olores, el olor fuerte de la tierra negra recién regada y de los geranios rojos que circundaban la barda del grande jardín, el olor de la madera de cedro de sus closets y de la biblioteca, el olor del papel de los libros, los olores de su cocina sobretodo en Navidad.

Los olores de la cocina me llevan a los olores de la cocina de mi mamá; recuerdo cuando regresaba de la escuela y habían cocinado “el fideo con frijoles”, se me hacía agua la boca y me daba la sensación de una cálida acogida; creo que este sentimiento es el que más me hace falta todavía ahora que soy “grande”, no obstante cocine siempre para toda la familia no percibo la sensación de acogida que sentía entonces, será que ahora soy yo la que cocina y acoge a los otros?

Hace tiempo tenía que ir a una cena importante así que tomé la cajita donde tengo las perlas de río que eran de mi mamá y que me regaló hace varios años, en el instante en que levanté la tapita y las tomé entre mis manos, sentí un brinco en mi corazón; el olor de mi mamá era fuertísimo, las apoyé delicadamente en mi naríz y fijé por largo tiempo su olor en su ausencia.

Es así, los perfumes han dejado tantos olores en mis recuerdos!  Uno que en aquel entonces me volvía loca fue el de mi primero grande amor juvenil, recuerdo en las fiestas donde bailábamos abrazados sentía su olor de hombre mezclado con la loción “Brut”... con la cabeza reclinada entre su espalda y la curva de su cuello me llenaba la naríz de él...y la maravilla de usar su pañuelo impregnado de ese aroma para “secar mi sudor inexistente” y quedarme con él por una voluntad de olvido, era una manera romántica de pensar a él olfatiando su pañuelo todas las noches antes de dormir.

Existen también los olores inocentes, como por ejemplo el de “Flor de Blasón” una agua de colonia para bebés que usaban mis queridos sobrinos, delicado, fresco, olor de bebé!, los olores del jabón blanco cuando en la cocina hervían sus pañales.

Los olores del ambiente desaparecen ... los de los recuerdos jamás y en su ausencia es bello recordarlos sin añoranzas tristes, estos olores nos deben acompañar en nuestros caminos, impresos en la memoria.


Fotografie di Enrico Scarlatti 




Lasagne agli asparagi-Lasaña con espárragos



Diamo il benvenuto alla primavera con una lasagna agli asparagi, sono versatili in cucina, ideali nei menù di Pasqua e ottimi per le sue doti depurative.

Ingredienti per 4 – 6 persone

300g di pasta fresca per lasagne (che non richiedono cottura previa)
100g di burro
70g di farina
1 l di latte
Una bustina di zafferano
500g di asparagi puliti a tocchetti
100g di emmenthal
parmigiano grattugiato
2 spicchi d’aglio
olio d’oliva
noce moscata, sale e pepe

Preparazione

Preparate la besciamella con la farina, 80g di burro e il latte e insaporitela con sale, pepe, noce moscata e zafferano. Soffriggete gli asparagi con un cucchiaio d’olio e aglio per 15 minuti, poi salate.
Sistemate una sfoglia in una teglia imburrata, coprite con uno strato di besciamella, fettine di emmenthal, parmigiano e asparagi e continuate così. Cospargete con il burro rimasto a fiocchetti e parmigiano. Passate in forno a 180° per 30 minuti.



Versión en castellano

Demos la bienvenida a la primavera con una lasaña con espárragos, hortaliza muy versátil en la cocina, ideal en los menú de Pascua y óptimo por sus dote depurativa.

Ingredientes para 4-6 personas

300g de pasta fresca que no necesite cocción previa
100g de mantequilla
70g de harina
1 l de leche
500g de espárragos limpios y en cuadritos
azafrán al gusto
100g de queso emmenthal
queso parmesano rallado
2 dientes d eajo
aceite de oliva
nuez moscada, sal y pimienta

Preparación

Preparar la bechamela con la harina, 80g de mantequilla y la leche, condimentarla con sal, pimienta, nuez moscada y azafrán. Sofreír los espárragos con una cucharada de aceite y los ajos por 15 minutos, después salar.
Poner una hojaldra de pasta en un molde enmantequillado, cubrir con una capa de bechamela, queso emmenthal rallado, parmesano y los espárragos, continuar asi y al final agregar el resto de la mantequilla. Cocer en el horno a 180° por 30 minutos, según el tipo de pasta de lasaña que usen.


















sabato 16 marzo 2013

Peperonata




La peperonata è un contorno molto gustoso d’abbinare a carni delicate. La facilità con cui è possibile trovare queste verdure permette di poterla preparare tutto l’anno, contorno caldo d’inverno e freddo d’estate, accompagnato dalle bruschette. Volendo con gli avanzi si può condire anche la pasta. Io aggiungo anche patate, zucchine, e carote, quasi una ratatouille italiana, per smorzare il sapore forte dei peperoni e prediligo la cottura nel forno per rendere le verdure più croccanti.

Ingredienti

1 peperone grande verde
1 peperone grande giallo
1 peperone grande rosso
1 grossa melanzana
1 grossa cipolla di tropea
2 patate
2 carote
2 zucchine
olio d’oliva
sale&pepe
origano



Preparazione

Lavare e tagliare tutte le verdure a quadretti o striscioline. Coprire una teglia con carta da forno, mettere tutte le verdure e condirle con sale, pepe e origano. Irrorate con abbondante olio d’oliva, mescolare e mettere in forno a 180° per 30 minuti.





 Versión en castellano

La peperonata es una guarnición muy apetitosa de combinar a carnes delicadas. La facilidad de encontrar estas verduras permite de poderlas cocinar durante todo el año, como plato caliente durante el invierno y en el verano frío acompañada a las brusquetas. Yo le agrego papas, calabazas, zanahorias, casi una ratatouille a la italiana, para atenuar el fuerte sabor de los pimientos y prefiero la cocción en el horno para hacer más crocantes las verduras. Con las sobras se puede condimentar alguna pasta.

Ingredientes

1 pimiento verde grande
1 pimiento rojo grande
1 pimiento amarillo grande
1 berenjena grande
1 cebolla morada grande
2 papas
2 zanahorias
2 calabazas
aceite de oliva
sal & pimienta
orégano

Preparación

Lavar y cortar todas las verduras en cuadros o en tiras. Echar todas las verduras en un molde, salar y pimientar, ponerle un puño de orégano y mezclar perfectamente todo. Cocerlas en el horno a 180° por una media hora o un poquito más.


  


martedì 5 marzo 2013

No soy de aquí, ni soy de allá






E’ da un po’ di tempo che mi sono vietata l’ascolto di musica messicana, soprattutto le ballate romantiche per non cadere in nostalgie drammatiche che mi rendono troppo suscettibile a emozioni di lacrima facile, ancora oggi alla mia rispettabile età.

E’ già sufficientemente “agra la vita” per infierirci ulteriormente, particolarmente in questi ultimi mesi dove non si capisce più niente in questo bellissimo paese chiamato sempre al femminile  “L’Italia”.

Ebbene sì, forte d’essere guarita di “nostalgie canaglie” sono uscita a fare una passeggiata portandomi dietro il mio vecchio c.d.player che fiero e austero resiste a tutte le nuove diavolerie tecnologiche.

Sfidando valorosa un c.d. che conteneva tutti gli ingredienti del Messico strappa cuore: musica con i mariachi, voci forti e appassionate, chitarre virtuose e storie d’amore sofferente, iniziai il mio percorso leggera con aria indifferente, respirando i profumi di questa precoce primavera… lentamente, passo dopo passo il mio cuore cresceva e gonfiava, il nodo alla gola fece presto a farmi ingoiare con una certa difficoltà la saliva e così al momento d’ascoltare “Nube viajera” mi sono umilmente arresa, sì cari amici, sono e sarò per sempre una vulnerabile vecchia sentimentale!

Non c’è dubbio che il latte di cui si attinge per la prima volta nella vita lascia un profondo segno e la condiziona per sempre.

No soy de aquí, ni soy de allá... diceva una vecchia canzone.




Versiòn en castellano



Hace tiempo que me he prohibido escuchar la música mexicana, sobretodo las baladas románticas para no caer en dramáticas nostalgias que me hacen demasiado suceptible a emociones de lágrimas fáciles, todavía hoy, ay! a  mi respetable edad.

Es ya suficientemente “agra la vita” para ensañarme ulteriormente , particularmente en estos últimos meses donde no se comprende nada más en éste bellísimo país llamado siempre al femenino La Italia.

Pues bien, fuerte de haberme curado de “nostalgias canallas” salí a dar un paseo llevándome mi viejo c.d.player que orgulloso y austero resiste contra todas las nuevas diábolicas tecnologías.

Desafiando valiente un c.d. que contenía todos los ingredientes del México “arranca corazones”: música de mariachis, voces fuertes y apasionadas, guitarras virtuosas e historias de amores sufridos, inicié mi recorrido ligera con aire indiferente, respirando los perfumes de ésta precoz primavera... lentamente, paso a paso mi corazón crecía y se hinchaba, y el nudo en la garganta se hizo sentir rápido haciéndome tragar con una cierta dificultad la saliva y así al momento de escuchar “Nube viajera” me arrendí humildemente, así es queridos amigos, soy y seré para siempre una vulnerable vieja sentimental!

No hay duda que donde se toma la leche por primera vez en la vida deja una huella profunda y condiciona esta para siempre.

No soy de aquí, ni soy de allá ... decía una vieja canción.


lunedì 4 marzo 2013

Torta Virginia - Pastel Virginia




Avendo usato dei biscotti d’amaretti la settimana scorsa per il dolce di crema al mascarpone, mi sono avanzati metà della confezione così ho deciso di fare la famosa torta Virginia con gli amaretti. Si dice che sia una ricetta dei cuochi della nobiltà Europea, in questo caso di donna Virginia Agnelli.

Ingredienti

200gr di burro
100gr di cioccolato fondente
200gr di zucchero
150gr di amaretti tritati
160gr di farina
4 uova
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
gocce di cioccolato
latte q b

Preparazione

Mettere a bagno maria il burro e il cioccolato, nel frattempo mescolare i tuorli d’uovo  con lo zucchero, poi aggiungere la farina con il lievito, la vanillina e un po’ di latte e per ultimo gli amaretti tritati. Una volta che il cioccolato e il burro si saranno fusi mescolare con gli altri ingredienti. In un’altra ciotola montare le chiare e poi aggiungerle al composto di farina, piano piano fino ad amalgamare bene tutto aggiungendo una manciata de gocce di cioccolato. Mettere tutto in uno stampo imburrato ed infarinato, cuocere in forno a 180° per 40, 50 minuti. Servire con la panna montata o con gelato alla vaniglia.



Versión en castellano

Habiéndo usado las galletas de amaretti la semana pasada para preparar la crema de mascarpone, me quedó medio paquete y así me decidí a preparar el famoso pastel Virginia con los amaretti. Se dice que es una receta de los cocineros de la nobleza Europea, en este caso de doña Virginia Agnelli.

Ingredientes

200 g de mantequilla
100 g de chocolate negro
200 g de azúcar
150 g de amaretti tritados
160 g de harina
4 huevos
1 cucharita de vainilla
1 cucharita de levadura
un poco de leche
chocolate chips

Preparación

Poner a baño maría el chocolate con la mantequilla, mientras batir las yemas de huevo con el azúcar, la harina con la levadura, la vainilla y los amaretti tritados, si es necesario algo de leche. Una vez que el chocolate y la mantequilla se hayan derretido unirlos al resto de los ingredientes mezclando bien. A parte batir las claras a punto de turrón con un pellizco de sal, apenas listas agregar con movimiento de envoltura al resto de la masa, por último echarle un puño de chocolate chips. Cocer en el horno a 200° por 40, 50 minutos. Se aconseja servirlo con una bola de nieve de vainilla o con crema batida.