domenica 26 gennaio 2014

Il pranzo silenzioso, spaghetti di soia alle verdure-La comida silenciosa, espagueti de soya con verduras



In questi giorni sto leggendo un saggio “Primera persona” d’un amico scrittore messicano Enrique López Aguilar, uno dei capitoli è dedicato al arte,erotismo y culinaria, qui nomina ad Amedeo Modigliani e dice che il pittore a differenza di altri non dipingeva i nudi femminili con attenzioni accademiche o anatomiche seno che, per lui il nudo femminili dipinto era una ricreazione di un corpo amato, posseduto, desiderato, erotizzato. Dopo avere letto questo paragrafo mi è venuto in mente un piccolo testo scritto da me alcuni anni fa che intitolai allora: “ Il mio pranzo silenzioso” Oggi ho cucinato gli spaghetti di soia con verdure ricordando queste due episodi.


Il pranzo silenzioso

Mezzogiorno pieno di vita nel centro di Firenze, le strade come al solito affollate di turisti variopinti, mercato di San Lorenzo le bancarelle con le loro merce che invadono il nostro passaggio e le voci da extracomunitari mescolate ancora a qualche fiorentino che ci invitano a comprare qualche oggetto. Dopo una mattinata di lavoro in solitudine mi godo questo bagno di confusione, cammino senza fretta e un po’ stanca, sul mio percorso mi trovo questa insegna: PEKING, e senza pensarci, entro, chiudo la porta e sono veramente in un altro mondo; è un po’ in penombra, in fondo c’è un tavolo tondo con una comitiva, camerieri e personale del ristorante, due coppie, e sulla destra un uomo, solo, sulla quarantina, e dal colore della pelle sembra pakistano, mi metto a sedere un po’ indietro a lui, do le spalle alla strada e osservo in silenzio tutto.
Le figure, tutte orientali, in fondo sono come sfumate, l’unica che tra queste risplende nitidamente è una ragazza di una bellezza straordinaria, sembra una "Modigliani orientale", la sua pelle bianchissima e i capelli neri lisci lunghi contrastano con la sua rossa bocca. Ordino il mio pranzo e mi meraviglia il modo così delicato ed effervescente in cui questa donna mangia con i suoi stecchini gli spaghetti di soia, arrotola delicatamente i suoi spaghetti e forma un bel gomitolo e senza che uno se ne accorga lo introduce nella sua bocca e quel filo lungo che rimane a ciondolone lo risucchia nella maniera più nobile, la sua figura rimane sempre eretta senza scomporsi, è come se fosse il cibo a venire da lei, assaporo anche io il mio piatto (a modo mio) con la forchetta e poi soddisfatta del mio pranzo silenzioso faccio ritorno a casa con la mia bicicletta.


Ingredienti per 4 persone

200g di spaghetti di soia o vermicelli
1 cipolla bianca grande
1 zucchina grande
2 carote
100g di germogli di soia
gamberetti, carne o pollo
peperoncino
sale (poca)
olio di semi
salsa di soia

Preparazione

Ammollate gli spaghetti per 5 minuti in abbondante acqua calda.
Lavate le verdure, asciugatele e tagliate a julienne.
Affettate le cipolle e versate in un wok o padella antiaderente con olio di semi e fatevi saltare le verdure e il peperoncino.
Aggiungete i germogli di soia, i gamberetti e gli spaghetti (potete pre- cuocerle 2 minuti in acqua bollente se non lasciateli 10 minuti in ammollo)
Insaporite il tutto con la salsa di soia, servire immediatamente.


Versión en castellano

En estos días leyendo un ensayo “Primera persona” de un amigo escritor mexicano Enrique López Aguilar, uno de los capítulos está dedicado al arte, erotismo y culinario, aquí nombra a Amedeo Modigliani y dice que el pintor a diferencia  de otros no pintaba desnudos femeninos con atenciones académicas o anatómicas sino que, para él cada desnudo femenino pintado era la recreación de un cuerpo femenino amado, poseído, erotizado. Después de haber leído este parágrafo me recordé de un escrito mío de hace algunos años que nombre “La comida silenciosa”. Hoy cociné el espaghetti de soya con verduras recordando estos dos episodios.




La comida silenciosa

Mediodía lleno de vida en el centro de Florencia, las calles como siempre atiborradas de turistas, al mercado de San Lorenzo los puestos con sus mercancías invaden las calles y el camino de pasaje de los peatones. Las voces de los extranjeros se confunden con aquellas de algunos florentinos que todavía venden sus artículos y con voces altas nos invitan a comprar alguna prenda. Después de una mañana de trabajo en solitario gozo de este baño de confusión, camino sin prisas un poco cansada y en mi recorrido mis ojos se tropiezan con el anuncio de un restaurant chino: PEKING, y sin pensarlo dos veces, entro, cierro la puerta y estoy verdaderamente en otro mundo. Esta todo en penumbra, al fondo hay mesas con grupos de turistas chinos, los meseros y todo el personal del restaurant son orientales, hay también algunas parejas y a la derecha de mi mesa está un hombre solo, del color de su piel oscura se me hace pakistán. Me siento y doy la espalda a la puerta de entrada y observo todo en silencio.
Todas las personas son orientales, yo las veo como figuras ligeramente esfumadas, la única que resplandece nitidamente es una joven de una belleza extraordinaria, parece una “Modigliani oriental”, su piel blanquisima y sus brillantes cabellos negros lacios.  Me maravillo al ver la manera tan delicada que tiene ésta mujer al comer y usar los palitos de madera, enrrolla los espaguetis de soya y forma un perfecto ovillo y sin que uno se de cuenta como magia desaparecen en su boca roja, sólo un hilo queda fuera colgado y ella lo aspira en un modo noble, su figura siempre recta no pierde compostura, es como si los alimentos se acercaran a ella para nutrirla.
Yo disfruto mi platillo y a mi manera con tenedor quedo satisfecha de mi comida silenciosa, salgo del restaurant al bullicio y regreso a casa en bicicleta.



Ingredientes para 4 personas

200g de espaguetis de soya
1 cebolla grande
1 calabaza verde grande
2 zanahorias
100g de frijoles de soya
camaroncitos, carne o pollo
chile
sal (poco)
aceite de semilla
salsa de soya

Preparación

Se ponen los espaguetis a remojar en abundante agua caliente por 5 minutos.
Lavar las verduras, secar y cortar a julienne.
En un wok o sartén de teflón freir las verduras con el chile.
Agregar los frijoles de soya, los camarones y por último el espagueti (pueden pre-cocerlo por dos minutos o dejarlo 5 minutos màs remojando en agua caliente).
Saltar y mezclar todo agregando salsa de soya al gusto. Servir inmediatamente bien calientes.

    





venerdì 24 gennaio 2014

La zuppa di Enrique - Sopa de Enrique



Ingredienti

1 litro di brodo di pollo (si può usare anche il dado)
1 grossa cipolla
3 zucchine verdi lunghe o tonde
un ciuffo di basilico
50g di burro

Preparazione

Questa è una ricetta semplice e facile da fare, ideale per le sere d’inverno, è calda e leggera. In una pentola  soffriggere in 50g di burro la cipolla tagliata finemente e le zucchine a quadretti, mescolare e fare insaporire aggiungendo un pizzico di sale , coprire per qualche minuto. Aggiungere il brodo e lasciare sobbollire per una diecina di minuti, poi aggiungere abbondante basilico, portare ad ebollizione e continuare la cottura. La zuppa è leggera, profumata e di facile digestione. Io lascio le zucchine un po’ al dente e servo con crostini di pane abbrustolito.

  

Versiòn en castellano

Una receta calientita y ligera: caldo de pollo con calabaza, albahaca y cebolla. Preparas un litro de caldo de pollo (puede ser Knorr Suiza). Aparte, con un trozo de mantequilla (unos 50 gramos), sofríes una cebolla grande finamente picada y tres calabazas verdes y grandes, redondas o largas, cortadas en rebanadas. Revuelves y tapas hasta que la mezcla se acitrone. Agregas el caldo de pollo. Tapas y dejas hervir. En el punto de ebullición, agregas las hojas de un ramillete de albahaca (debe ser mucha albahaca). Nuevo punto de ebullición. Sirves. Las hojas de la albahaca son ricas, pero puedes retirarlas. De todas maneras, permanecerá el sabor. Esta sopa es ligera, perfumada, calientita y sabrosa, de muy fácil digestión. Yo dejo las calabazas al dente. Un buen pan crocante puede ser excelente compañía.

lunedì 13 gennaio 2014

Dip di jalapeño



Piccola ricetta d’aperitivo da preparare per gli amici in attesa del pranzo e gustare con un buon bicchiere di prosecco freddo.

Ingredienti

200g di formaggio Philadelphia
50g di panna da cucina
peperoncini jalapeño q.b.
un po’ di cipolla grattugiata
un pizzico di sale
tortilla chips

Preparazione
Mescolare tutti gli ingredienti frullandoli con il mixer, mettere in frigo e servire con tortillas chips.


Receta rápida de preparar como botana para los amigos en espera de la comida y gustar con una buena copa de prosecco frío (vino blanco italiano ligeramente espumoso).


Ingredientes

200g de queso Philadelphia
50g de crema
chiles jalapeños al gusto
un poquito de cebolla rayada
un pellizco de sal
doritos o papitas

Preparación
Mezclar todos los ingredientes y moler en el mixer, poner en el refrigerador y servir con tostaditas o papitas, acompañar con un buen prosecco o cerveza.







domenica 12 gennaio 2014

el pozole rojo



La domenica del pozole

"Una grande pentola, un piatto che era una bella e un’ampia ciotola di terracotta, quattro tavoli messi per l’occasione. E l’occasione era ‘la domenica’. La casa era vicina. Cinquecento metri a piedi dalla nostra. Ero appena arrivato. Dopo un paio di giorni, avevo trovato il ritmo del nuovo fuso orario. Il mio primo Messico. Non immaginavo quanto questa terra avrebbe accompagnato la mia vita. Accadeva più di trenta anni fa: ho ancora il ricordo di quella mattina in cui avrei scoperto la lentezza e il miracolo quotidiano. Ho il ricordo del profumo intenso. Del sapore di qualcosa che non sapevo cosa fosse. Mais, sì. Un brodo. La carne. Il pollo. Il maiale. La cipolla. Il peperoncino. Poi non sapevo cos’altro. Un incanto. Una sorpresa. Oggi penso davvero che sia stato un piccolo miracolo. Un segno. Il Messico mi accoglieva con il pozole. Alla domenica, solo alla domenica, alcune case (bisognava conoscerle, non c’erano insegne) si trasformavano in pozoltecas. Una donna aveva cucinato tutta la notte. Poi aveva spostato qualche mobile, sistemato i tavoli, senza tovaglia, e aveva aperto la porta. Un uomo, mi raccontò il mio amico, era già in attesa quando lei fece entrare il sole nella stanza del pranzo. Ci sedemmo, lei senza chiedere ci servì. Mi guardò con un po’ di curiosità. Non mi aveva mai visto e non parlavo la sua lingua. Passammo ore in quella casa. Rimanemmo a chiacchierare. Venivano famiglie a mangiare. Salutavano come amici invitati. C’era anche una bottiglia di quello che scoprii essere mezcal. Era la prima volta che uno straniero veniva a mangiare il pozole in quella casa alla periferia della Ciudad. Perché non ricordo il nome di quella donna? Ricordo le sue mani, i suoi abiti, i suoi occhi. O forse sto sognando una storia che mai è avvenuta? Il senso del Messico mi apparve quella mattina così lenta. Allora non capii, non avrei mai potuto. E’ probabile che non capisca nemmeno adesso. Solo che provo commozione al pensiero di quella domenica. Il pozole indicava una strada. Forse non l’ho seguita. Mi parlava di una terra e della sua gente. Mi legava. Il suo profumo e il suo sapore (il suono della stessa parole) sono rimasti sotto la mia pelle. Ora lo so.


In un giorno di Firenze, una grande finestra, le piccole ciotole, le tortillas, un tavolo tondo, le parole attorno al Messico…il pozole è riapparso"

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El domingo del pozole

"Una olla grande, un plato hondo que era bello y de barro, cuatro mesas puestas para la ocasión. Y la ocasión era “el domingo”. La casa estaba cerca a quinientos metros de la nuestra. Acababa de llegar. Después de un par de días, había agarrado el ritmo del cambio de horario. Mi primer México. No imaginaba cuánto esta tierra habría acompañado mi vida. Sucedió hace más de 30 años; todavía tengo el recuerdo de esa mañana donde descubrí la lentitud y el milagro del cotidiano. Tengo el recuerdo del perfume intenso. Del sabor de algo que no sabía qué era. Maíz, sí. Un caldo. La carne. El pollo. El puerco. La cebolla. El chile. Qué más no lo sabría. Un encanto. Una sorpresa. Hoy pienso de veras que fue un pequeño milagro. Una señal. México. En domingo y solo en domingo, algunas casas (necesitabas conocerlas no había letreros) se transformaban en pozoltecas. Una mujer había cocinado toda la noche. Después había hecho espacio moviéndo algún mueble, acomodando unas mesas, sin mantel y abriéndo la puerta. Un hombre, me dijo mi amigo, estaba ya esperando afuera cuando ella dejó entrar el sol en el comedor. Nos sentamos, ella sin preguntarnos nada nos sirvió. Me observó con curiosidad. Nunca me había visto y yo no hablaba su idioma. Nos quedamos un buen rato a platicar. Venían tantas familias a comer. Saludaban como amigos. Había también una botella de aquello que después descubrí que era el mezcal. Era la primera vez que un extranjero íba a comer el pozole en esa casa de periferia de la Ciudad. Porqué no recuerdo el nombre de esa mujer? Recuerdo sus manos, sus vestidos, sus ojos, o tal vez estoy soñando una historia que nunca ocurrió? El significado de México me apareció esa lenta mañana. Entonces no entendí, no podía entender. Es probable que no entienda ni siquiera ahora. Solo que pruebo conmoción al recuerdo de ese domingo. El pozole indicaba un camino. Tal vez no lo he seguido. Me hablaba de una lejana tierra y de su gente. Me unía. Su aroma y su sabor (el sonido de las mismas palabras) quedaron bajo mi piel. Ahora lo sé.

Un día en Florencia, una grande ventana, pequeñas ollitas de barro, las tortillas, una mesa redonda, la conversación sobre México, al improviso de nuevo el pozole aparece..."  

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Ho cucinato per la prima volta il Pozole rosso spinta dal racconto del ricordo dell’ amico Andrea Semplici, fotografo giornalista freelance fiorentino. Senza il suo impulso non mi sarei cimentata nella preparazione di questo ricco piatto messicano che, se cucinato secondo tradizione, richiede una lunga elaborazione dovuta alla cottura del mais. In questi tempi moderni, con l’arrivo degli alimenti precotti, diventa molto più facile giungere a un buon risultato con molta meno fatica e risparmio di tempo.
Ho fatto qualche modifica per renderlo un po’ più leggero, perciò chiedo scusa agli intenditori pozoleros se nella preparazione del brodo ho osato, usando carne mista: manzo, pollo e maiale. Credo comunque che il risultato sia stato molto buono e appetitoso. A voi la sentenza.

Ingredienti per 6 persone

800g carne mista (manzo, maiale, pollo)
500g di mais bianco precotto per pozole
3 peperoncini guajillo secchi
3 pomodori
1 spicchio d’aglio
origano
cumino
sale al gusto

Per accompagnare

ravanelli
cipolla bianca a quadretti
lattuga tagliata a julienne
avocato a quadretti
lime
peperoncino
tostadas (tortilla di mais fritta)

Preparazione

In una pentola mettere la carne con gli odori per fare un brodo saporito. A parte mettere i peperoncini in acqua calda per ammorbidirli. Cuocere i pomodori 3 minuti, spellare e frullare insieme ai peperoncini che avrete pulito levando il picciolo e i semi, aggiungere l’aglio, l’origano, il cumino e sale al gusto, poi passateli in modo di fare una salsa morbida e mettere da parte. Una volta che la carne sia cotta e il brodo al punto giusto, levare la carne dal brodo, lasciare intiepidire e poi sfilacciarla con le mani. Io non ho usato il pollo, potete tenerlo per far polpette al giorno dopo o un’insalata fredda.
A questo punto mettere la carne in un tegame grande insieme alla salsa di pomodoro, farla insaporire, aggiungere il brodo e il mais pozolero, portare ad ebollizione, assaggiare e se è necessario aggiungere più spezie e cuocere ancora per una mezza ora.
Servire molto caldo con l’accompagnamento di cipolla bianca cruda, lattuga, avocado, ravanelli, peperoncino, origano, lime e tostadas.


Versión en castellano


He cocinado por primera vez el Pozole rojo motivada por la historia del recuerdo de mi amigo Andrea Semplici, fotografo periodista freelance florentino. Sin su empuje no hubiera  experimentado la preparación de este rico platillo mexicano que originalmente necesita de una elaboración larga para la cocción de los granos del maíz. En estos tiempos modernos, con la llegada de los alimentos precocidos, se ha vuelto más fácil lograr un buen resultado con menos fatiga y con ahorro de tiempo.

He hecho algún cambio para hacerlo un poco más ligero, por lo tanto pido disculpas a los expertos pozoleros si he osado en la preparación del caldo usando carne mixta: res, pollo y puerco. Creo que, a pesar de todo, el resultado fue bueno y muy apetitoso. A ustedes la última sentencia.



Ingredientes para 6 personas

800g de carne mixta (res, puerco, pollo)
500g de maíz blanco pozolero
3 tomates
3 chiles grandes guajillo
1 diente de ajo
orégano
comino
sal al gusto

Guarnición

lechuga cortada a julienne
aguacate en cuadritos
cebolla blanca cruda
rábanos
chile piquín
limón
tostadas

Preparación

En una olla con agua poner las carnes con los aromas usuales (apio, cebolla, zanahoria, perejil) para hacer el caldo. Poner a remojar los chiles en agua caliente hasta que estén suaves, quitarles las semillas y el rabo y molerlos junto a los tomates cocidos y pelados, con el ajo, el orégano, el comino y sal al gusto, colar y reservar.
Una vez listo el caldo y la carne cocida, sacar la carne, dejar enfriar suficientemente para deshilachar o cortar en cuadros como prefieran ustedes, yo no he usado la carne de pollo, la pueden utilizar al día siguiente en la preapración de polpette (albóndigas fritas o en una ensalda fría). En una olla grande poner la carne con la salsa de tomate y chile guajillo, dejar que agarre sabor, agregar el caldo, el maíz, llevar a ebullición, probar de sal y si es necesario agregar más especies. Dejar cocer por al menos media hora más. Servir hirviéndo y tener como guarnición en la mesa: rábanos, aguacate, cebolla, chile piquín, orégano, limón y tostadas.