martedì 23 aprile 2013

Serata OXFAM Italia


Domenica scorsa ho partecipato come cuoca, per una seconda volta, ad una serata in beneficenza per OXFAM Italia, per raccogliere fondi per la campagna COLTIVA.
Ho cucinato dei piatti TEX-MEX che consistevano in :

Dip de guacamole (avocado)
Dip di formaggio piccante con tortilla chips
Un piatto unico composto di riso bianco con peperoni e mais, fagioli neri e burritos con picadillo (chili), potete vedere le ricette nel blog.
Come dessert ho scelto di preparare un dolce della tradizione casalinga messicana, un dolce economico, buono e facile da fare, qui la ricetta:


Dolce di biscotti Marias con latte condensato e limone

Ingredienti

250gr di marias
1 scatoletta di latte condensato
1 scatoletta di latte condensato non zuccherato
½ tazza di succo di limone filtrato

Preparazione

In un contenitore mescolare i due tipi di latte, poi aggiungere un po’ alla volta il succo di limone, piano piano, mescolando sempre fino a che diventerà una crema densa ma morbida.
Prendere uno stampo e mettere un po’ di crema, poi stendere uno strato di biscotti, ricoprire con altra crema e fare un secondo strato di biscotti, e per finire versare il resto della crema coprendo perfettamente tutti i biscotti. Mettere in frigorifero per almeno 6-8 ore, meglio prepararlo il giorno prima. Servire freddo.


La serata è stata animata dal nostro caro amico attore toscano Carlo Monni, che ci ha divertito con un monologo classico della corrente dei comici toscani. A lui che ama camminare tutti i giorni nel parco delle Cascine in contatto con la natura camminando scalzo e a torso nudo, a lui che è un poeta, un vero boheme dedico questa poesia:


Monni

La sua figura spunta da lontano nel verde del parco,
il suo camminare scalzo rievoca nostalgia d’una remota infanzia,
dove i giochi in giardino significavano libertà ed innocenza.

Nudi i suoi piedi, ignudo il torace,
la sua pancia di Santo bevitore,
si addolcisce con la doratura del suo vello biondo
imperlato di goccioline di sudore.

I suoi occhi d’un chiaro azzurrino,
ricordano lo sguardo d’un idolo rock.

Come la volpe del Piccolo Principe,
lui con le sue passeggiate quotidiane
ci ha “addomesticato”,
e ogni mattina si aspetta il suo saluto.

La sua mano che sventola verso il cielo allegramente,
la sua voce che dice: ciao bella!






Versión en castellano

El domingo pasado participé como cocinera, por segunda vez, a una tertulia de beneficencia para OXFAM Italia, para conseguir fondos para la campaña CULTIVA.
Cociné unos platillos de los llamados TEX-MEX que consistían en:

Dip de guacamole
Dip de queso y chile chipotle con totopos
Un plato único compuesto de un arroz blanco con pimientos y elotes, frijoles negros refritos y burritos de picadillo, (pueden ver las recetas en el blog).
Como postre escogí un dulce de la tradición casera mexicana, un dulce económico, muy rico y fácil de hacer, aquí la receta:Dulce de galletas Marias con leche condensada y limón

Ingredientes

250gr de galletas Marias
1 lata de leche condensada
1 lata de leche clavel
½ taza de jugo de limón

Preparación

En un bowl mezclar las dos leches y agregar un poco a la vez el jugo del limón batiendo constantemente hasta que las leches se adensen y formen una rica crema densa pero suave. Poner en un molde algo de la crema y cubrir con galletas marias, seguir con otra capa de crema y galletas terminando cubriendo perfectamente estas últimas con la crema. Refrigerar al menos 6-8 horas antes de servir, preferible hacerlo el día anterior.



La cena fue animada por nuestro querido amigo y actor toscano Carlo Monni, que nos entretuvo recitando un monólogo de la corriente de cómicos toscanos (junto a Roberto Benigni). A él que ama caminar todos los días en el parque de Le Cascine aquí en Florencia, en contacto con la naturaleza, descalzo y con el pecho desnudo apenas el clima lo permite, a él que es un verdadero poeta ,a él último bohemio dedico esta poesía:   



Monni

Su figura aparece de lejos en el verde del parque,
su caminar descalzo revoca nostalgia de una remota infancia,
donde los juegos en el jardín significaban libertad e inocencia.

Desnudos sus pies, desnudo su pecho,
Su panza de un Santo bevedor
se mitiga con el dorado de su vello rubio
 emperlado de gotitas de sudor.

Sus ojos de un claro azulito,
recuerdan la mirada de un ídolo rock.

Como la zorra del “Principito”,
él con sus paseos cotidianos
nos ha “domesticado”
y cada mañana se espera su saludo.

Su mano que agita en el cielo alegramente
su voz que dice :
 Ciao bella!




















venerdì 12 aprile 2013

Gli occhi della Madonna - Los ojos de la Virgen



C’è un piccolissimo fiore qui in Italia (non supera i 2 o 3 millimetri) che cresce spontaneo nei grandi prati verdi insieme alle margheritine bianche in Primavera. Questi fiorellini tutti insieme creano veri tappeti azzurrini – violaci su queste distese di prato.

Questo fiore è conosciuto nel mondo con il nome di “non ti scordar di me” secondo una romantica leggenda che narra che in una città austriaca lungo il fiume Danubio due giovani innamorati si stavano promettendo amore eterno scambiandosi questo fiore come simbolo della loro unione, in quel mentre, il ragazzo scivolò nell’acqua del fiume, e prima d’annegare, riuscì a lanciare un mazzo di fiori all’amata gridando “non ti scordar di me”.

Ma qui in Italia vengono chiamati “gli occhi della Madonna”, se dice che il Cristo in braccio alla Madonna desiderò che i suoi occhi potessero essere visti per sempre da tutti. Toccando dapprima gli occhi e, successivamente, il terreno nacque questo fiore.

Io non so quale sia la verità ma senz’altro hanno qualcosa di sacro e magico. Nella loro delicatezza e apparente fragilità hanno una forza incredibile, resistono temerarie alle intemperie, alle piogge torrenziale e alle raffiche di forte vento, si piegano ma non si spezzano, restano protette fra i fili d’erba alta e al primo raggio di sole escono splendenti con i suoi quattro petali azzurri mostrando fieri la loro forza e bellezza , confondendo il cielo con la terra e rallegrando la nostra anima al primo sguardo.

Se queste non sono “gli occhi della Madonna” ditemi voi cosa sono!


Versiòn en castellano

Hay una pequeñísima flor aquí en Italia (no supera los 2 o 3 milímetros) que crece espontánea en los grandes prados verdes junto a las blancas margaritas en Primavera. Estas florecitas todas juntas forman verdaderas alfombras azules-amoratadas en estas extensiones de prado.

Esta flor es conocida en el mundo con el nombre de “nomeolvides” según una leyenda que dice que en una ciudad Austriaca largo el río Danubio, dos jovenes enamorados se estaban prometiéndo amor eterno cambiándose esta flor como símbolo de su unión, en ese momento el chico resbaló en el agua del río, y antes de ahogarse, logró lanzar el ramo de flores a su amada gritando: “nomeolvides”.

Pero acá en Italia las llaman “gli occhi della Madonna” (los ojos de la Virgen), se dice que Cristo en los brazos de la Virgen deseó que sus ojos pudieran ser vistos para siempre por todos. Tocando primeramente los ojos y, sucesivamente, el terreno nació esta flor.

Yo no sé cuál es la verdad pero seguramente tienen algo de sagrado y mágico. En su delicadez y aparente fragilidad tienen una fuerza increíble, resisten temerarias en la intemperie a lluvias torrenciales y a fuertes ráfagas de viento que las doblan pero no las quiebran, se quedan protegidas entre los hilos de hierba alta y al primer rayo de sol salen espléndidas con sus cuatro minúscolos  pétalos azulitos haciéndo gala de su fuerza y belleza, confundiéndo el cielo con la tierra, alegrando nuestra alma a primera vista.

Si estas no son "los ojos de la Virgen", díganme ustedes qué cosa son!








sabato 6 aprile 2013

Pranzo Medio Orientale - Comida del Medio Oriente




Se amate viaggiare, fatelo anche a tavola. Organizzate un pranzo che sa d’oriente per una giornata da passare con gli amici. I piatti che vi suggerisco hanno i profumi delle spezie che potete trovare nei grandi supermercati o nei negozi di specialità etniche.

Hummus Bi Tahina (pure di ceci al sesamo)

Ingredienti per 6 – 8  persone

1 ½  tazza di ceci cotti
1 o 2 spicchi d’aglio
1 cucchiaio di pasta di sesamo
un po’ di limone
un po’ di latte
olio d’oliva
sale&pepe
paprika o peperoncino

Preparazione

Passare nel mixer i ceci bolliti con l’aglio, la pasta di sesamo, il succo di limone, il latte, l’olio d’oliva, sale e pepe q.b. fino a ottenere un composto morbido ma non liquido.
Mettere il composto su un piatto da portata, fare dei ricami con una forchetta, condire con la paprika o peperoncino e irrorate d’olio.

Baba Ghanouj (Hummus di melanzana)

Questa versione di hummus è praticamente uguale a quella di ceci ma al posto dei legumi si usano 2 melanzane. Si sbucciano, si tagliano a quadretti e in un tegame con poco olio si fanno cuocere lentamente. Le melanzane si possono cuocere anche in forno. Di solito in questo hummus evito l’uso della paprika o peperoncino. Queste due versioni di hummus sono ottime servite con pane arabo o verdure crude, come antipasto o aperitivo. Io ho aggiunto degli involtini di riso in foglie di vite che si trovano pronti e di ottima qualità nei negozi etnici.


Versión en castellano

Comida del Medio Oriente

Si aman viajar, háganlo también en la mesa. Organizen una comida que tenga el sabor del oriente para estar con los amigos. Los platillos que les sugiero tienen el perfume de las especies que pueden encontrar en los grandes supermercados o negocios de especialidades étnicas.

Hummus Bi Tahina (pure de garbanzos)

Ingredientes para 6 – 8 personas

1 ½ taza de garbanzos cocidos
1 o 2 dientes de ajo
1 cucharada grande de tahina (pasta de ajonjolí)
un poco de limón
un poco de leche
sal&pimienta
aceite de oliva
pimentón o chilito molido

Preparación

Poner en el mixer los garbanzos cocidos con el ajo, la pasta de ajonjolí, el limón, la leche, la sal, la pimienta, el aceite de oliva, hasta obtener un compuesto suave pero no líquido. Poner el compuesto en un contenedor, hacer algunos bordados en la superficie con las puntas del tenedor, espolvorear con pimentón o chilito rojo molido, rociar con el aceite de oliva.

Baba Ghanouj (hummus de berenjenas)

Esta versión de hummus es practicamente igual que la de garbanzos pero en lugar de estas legumbres se usan dos berenjenas. Se pelan y se cortan en cuadritos, en una sartén con poco aceite de oliva se cocen lentamente. Las berenjenas se pueden cocer también en el horno con la cáscara y sucesivamente pelar y sacar solo la pulpa. En este tipo de hummus evito el pimentón. Para su preparación seguir las indicaciones precedentes. Estas dos versiones de hummus son ricas servidas como aperitivo, como botana con pan arabe o con verduras crudas. Yo enriquecí este aperitivo con rollitos de hojas de parra rellenas de arroz, que pueden conseguir ya listos y de óptima calidad en los negocios especiales de comida étnica.   





Cous-Cous con verdure


Ingredienti per 8 persone

500 g di cous cous precotto
2 cipolla
1 peperone rosso
1 peperone verde
1 peperone giallo
3 carote
3 zucchine
1 tazza di ceci cotti
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
olio d’oliva
sale&pepe
cumino
un po’ di brodo

Preparazione

Pulire le verdure e tagliare a quadretti. In un tegame mettere un po’ d’olio d’oliva e far rosolare le verdure, insaporire con sale e pepe, aggiungere il concentrato di pomodoro, coprire e far perdere un po’ d’acqua delle stesse verdure e poi mettere il cumino, per ultimo aggiungere un po’ di brodo vegetale anche di dado e finire la cottura. Tenere da parte e nel frattempo mettere l’acqua con poco sale in un tegame, (160ml per ogni 100g di cous-cous), appena bolle l’acqua unite il cosu-cous, togliete dal fuoco, coprite e fate gonfiare. Dopo 8, 10 minuti sgranatelo con una forchetta e condite con le verdure mescolando per insaporire il tutto.
Io lo ho servito con dei piccoli spiedini (fatti con rametti di rosmarino) di polpettine di carne mista macinata  insaporita con il cumino e peperoncino, e con delle cotolette d’agnello impanate e fritte, queste ultime per renderle più saporite e smorzare il forte sapore del agnello ho tritato del rosmarino e lo ho mescolato al pane grattugiato.
Un buonissimo piatto: carne, verdure, spezie e l’immancabile cous cous sono gli ingredienti base di questa cucina semplice, ma intensa.

 Versión en castellano

Cous –Cous con verduras


 Ingredientes para 8 personas

500gr de cous-cous precocido
2 cebollas
1 pimiento verde
1 pimiento rojo
1 pimiento amarillo
3 zanahorias
3 calabazas
1 taza de garbanzos cocidos
1 cucharita de concentrado de tomate
sal&pimienta
comino
caldo de pollo
aceite de oliva

Preparación

Lavar y cortar en cuadritos las verduras. En una sartén poner algo de aceite de oliva y dorar las verduras a que agarren sabor con sal y pimienta, agregar el concentrado de tomate, cubrir y dejar perder algo del agua de las verduras, después agregar el comino y un poco de caldo (está bien el de Knorr Suiza), cubrir y dejar cocer. Reservar y mientras poner el agua ligeramente salada (160ml por cada 100g de cous cous), apenas hierve unir el cous cous, cubrir y dejar hincharse. Después de 8, 10 minutos desgranar con un tenedor el cous cous, ponerle las verduras, mezclar todo para que agarre sabor.
Yo lo he servido con pequeñas brochetas de carne molida mixta condimentados con comino y chilito (hechas con ramitos de rosmarino) y con chuletitas de cordero empanizadas y fritas. Para darle más gusto y amortiguar el fuerte sabor del cordero he tritado ramitas de romero y mezclado con el pan molido.
Riquisimo plato: carne, verduras, especies y el inmancable cous-cous son los ingredientes base de esta sencilla cocina, pero intensa.


Per concludere servite un buon gelato Italiano artigianale di pistacchi e cioccolata.
Para terminar servir un rico helado Italiano artesanal de pistacho y chocolate.





     





domenica 31 marzo 2013

Sabato di gloria - Sábado de gloria


Il concerto di musica tardo rinascimentale e barocco è pubblico e gratuito a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento. Mette quasi suggestione questo magnifico ambiente affrescato da Vasari e circondato da sculture di Michelangelo. La gente arriva un po’ alla volta e piano piano questo immenso salone (54m di lunghezza, 23 di larghezza e 18 di altezza) si riempie, puntualmente  come da programma, alle cinque della sera inizia la musica.




L’uomo che suona il clavicembalo è piccolino, un po’ calvo con i capelli riccioli e spettinati a mo’ di corona, il suo viso ha un'aria scanzonata e sembra divertirsi a suonare il suo strumento. La donna che suona il violoncello è il suo contrario: grossa, con un’aria severa, senza grazia, trasmette poca gioia nell'esecuzione musicale e contrasta fortemente con la giovane soprano che è d’una bellezza eccezionale. Lei indossa un elegante vestito lungo di seta nera con un bustino stretto che fa risaltare il suo pudico seno, uno scialle grigio antracite avvolge leggero le sue spalle. I suoi capelli lunghi e neri sono raccolti disordinatamente sulla nuca. Le luci dei fari danno pennellate di bianco sulle sue vesti, sul suo collo, e la fanno apparire come in un ritratto dell’artista Boldini. Ha una voce incantevole ed è molto graziosa. Le rosee ortensie intorno  ai musicisti conferiscono un’aria primaverile allo splendido salone. Sebbene ci sia tanta gente il silenzio è assoluto e il concerto mi sembra molto intimo come se fosse riservato solo alle Corti.



Monteverdi, Strozzi, Gabrielli, Hendel mi fanno compagnia in questo sabato di gloria.




Boldini


Versiòn en castellano



El concierto de música barroca del Renacimiento tardío es público y gratuito en el Palacio Viejo en el Salón de los Quinientos. Da grande sugestión este magnífico ambiente con frescos de Vasari y esculturas de Miguel Angel. La gente llega una a la vez y lentamente se llena el inmenso salón (54 m de largo y 23 de ancho con una altura de 18 m), puntualmente como de programa, a las cinco de la tarde inicia la música. El hombre que suena el clavicémbalo es pequeño, medio calvo con su poco pelo chino y despeinado formando una corona en su cabeza, su cara tiene un aire de burlón y parece divertirse al sonar su instrumento. La mujer que suena el violoncello es todo el contrario: grande, con un aire severa, sin gracia, trasmite poca alegría en la ejecución musical y contrasta fuertemente con la joven soprano que es de una belleza excepcional. Ella viste con un elegante vestido largo de seda negro con un corsé estrecho que hace resaltar su púdico seno, un chal gris antracita envuelve ligero su espalda. Y sus cabellos negros largos están recojidos desordenadamente en su nuca.

Las luces de los reflectores dan pinceladas de blanco en su vestido, en su cuello, y la hacen aparecer como en un retrato del grande pintor Boldini. Tiene una voz encantadora y es muy graciosa. Las hortensias rosas alrededor de los músicos dan un aire de primavera  al espléndido Salón de los Quinientos. Aunque si hay mucha gente el silencio es absoluto y así el concierto se me hace muy íntimo, como si fuera reservado solo a las Cortes.
Monteverdi, Strozzi, Gabrielli, Hendel me hacen compañía en este sábado de gloria.



















giovedì 28 marzo 2013

Fideo con frijoles, sopa casera sabrosa y nutritiva Zuppa di pasta con fagioli, buona e nutriente


Ingredienti

pasta tipo spaghetti o capellini d’angelo
pomodoro, cipolla, aglio
brodo di pollo o dado Star o Knorr
coriandolo o prezzemolo
sale q.b.
fagioli neri lessi
formaggio fresco sbriciolato

Preparazione

Fare un soffritto con una piccola cipolla, uno spicchio d’aglio e un pomodoro succoso, una volta che il tutto si sia insaporito dorare la pasta in un’altra casseruola, appena la pasta ha preso un po’ di colore aggiungere il soffritto, il brodo, sale e un po’ di coriandolo (se piace), cuocere finché la pasta è cotta. Servire caldo in una scodella aggiungendo un ramaiolo di fagioli neri lessi e formaggio fresco sbriciolato.

Versión en castellano

Ingredientes

pasta de fideo
tomate, cebolla, ajo
caldo de pollo o Knorr suiza
cilantro
sal
frijoles negros cocidos
queso fresco

Preparación


Preparar un recaudo con el tomate, la cebolla y el ajo. Dorar el fideo en una cacerola con poco aceite, apenas agarra color agregar el recaudo y el caldo de pollo o Knorr Suiza, probar de sal, ponerle una ramita de cilantro al gusto y dejar cocer hasta que la pasta este lista. Servir bien caliente con una cucharada de frijoles negros y queso fresco desboronado.






Gli odori dell'assenza - Los olores de la ausencia



Tempo fa leggevo un romanzo autobiografico, l’autore raccontava del suo immenso amore verso il padre e di come quando questo si allontanava da casa per lavoro lui andava ad abbracciare il suo cuscino per sentire il suo odore e sentirsi meno solo.
Questa lettura mi ha fatto venire un turbinio di ricordi nella mia testa; gli odori della memoria, gli odori della gente che non c’è più perché se n’è andata per sempre o perché le nostre vite hanno preso strade diverse, odori d’assenza.

Per prima cosa ho ripensato, proprio come l’autore, alla mia infanzia e al momento in cui mio padre lasciava il letto dopo la sua siesta pomeridiana, ed io correvo a buttarmi sul letto, abbracciavo il suo pesante cuscino di piume, affondavo il mio viso e annusavo l’odore della brillantina dei suoi capelli, un odore un po’ dolciastro di limone, era un modo di possederlo.

E che dire degli odori delle mie nonne, così diversi come diverse erano fra di loro: Buty, alta e slanciata, Mamà Chayo, tonda e piccolina.
Mamà Chayo usava sempre una crema densa che lasciava la pelle eccellente ma aveva un odore non molto gradevole che si sentiva quando la salutavi con un bacio. Usava anche una di “concha nàcar” per schiarire le macchie del viso e delle mani, per quello lei non aveva rughe a differenza delle su sorelle che sembravano delle “uvette secche”.

Buty aveva sempre una fragranza di freschezza del “jabòn Maja” e della cipria che si dava sul suo naso a patatina per compattar l’umidità del porto di Tampico dove abitava. Avendo convissuto più con Buty ricordo benissimo più odori, l’odore della sua casa, l’odore forte della terra nera appena annaffiata e dei gerani rossi che circondavano il muretto del suo grande giardino, l’odore del legno di cedro e della carta della sua biblioteca, quanto tempo a sfogliare e leggere i suoi libri! e gli odori della sua cucina soprattutto nel periodo di Natale.

Gli odori della cucina mi trasportano anche alla cucina di mia mamma; quando tornavo da scuola e aveva cucinato el fideo con frijoles! (una specie di capellini d’angelo e fagioli neri), mi veniva l’acquolina in bocca e mi dava uno speciale senso d’accoglienza; forse questo è ciò che ancora oggi d’adulta mi manca di più, nonostante cucini sempre per la mia famiglia non percepisco il senso d’accoglienza che sentivo allora, sarà che sono io che cucino e accolgo gli altri?

Tempo fa dovendo andare ad una cena, presi la scatolina dove tengo le perle di fiume di mia madre, regalatemi qualche anno fa, nell’istante in cui aprii la scatolina e le presi tra le mie mani, sentii uno sbalzo nel mio cuore: l’odore di mia madre era così forte, le accostai delicatamente sul mio naso e fissai per lungo tempo il suo odore nella sua assenza.

Eh si, i profumi hanno lasciato tanti odori nei miei ricordi! Uno che mi faceva impazzire allora fu quello del mio grande amore giovanile, ricordo nelle feste dove si ballava abbracciati potevo sentire fra il suo odore d’uomo la lozione di “Brut”, reclinata la mia testa fra la sua spalla e la curva del suo collo mi riempivo il naso di lui… e poi la meraviglia d’usare il suo fazzoletto per “asciugare il mio sudore inesistente” e tenerlo sempre con me per una voluta dimenticanza, era un modo molto romantico di pensarlo annusando il suo fazzoletto tutte le sere prima d’andare a dormire.

Poi ci sono i profumi più innocenti, per esempio quello di “Flor de Blasòn” un’acqua di colonia che usavano i miei nipotini, delicato, fresco, odore di bebè! L’odore del sapone di Marsiglia quando in cucina bollivano i loro pannolini.

Gli odori spariscono dall’ambiente… dalla memoria mai ed è bello ricordarli  nella sua assenza privi di triste nostalgia, questi odori ci devono accompagnare nel nostro cammino, impressi nella nostra memoria.





Versiòn en castellano

Hace tiempo leí una novela autobiográfica, el autor narraba de su inmenso amor hacia el padre y de como cuando el padre se alejaba de su casa por trabajo, él inmediatamente abrazaba su almohada para sentir su olor y sentirse menos solo.
Esta lectura me hizo venir a la mente un torbellino de recuerdos, recuerdos de los olores, olores de la gente que ya no está aquí porque se han ido para siempre o porque nuestras vidas han tomado direcciones diferentes, olores de ausencia.

La primera cosa que he recordado, precisamente como el autor, fue a mi infancia y al momento en que mi papá dejaba su cama después de su siesta de la tarde, yo corría a aventarme en su cama, abrazaba su pesada almohada, y hundía mi rostro en él y con mi naríz olfatiaba el olor de la brillantina de su cabello, un olor dulzón con un delicado amargor a limón, era una manera de poseerlo.

Y qué decir de los olores de mis abuelas, tan diferentes como diferentes eran entre ellas: Buty, alta y esbelta, Mamá Chayo, redondita y pequeña.
Mamá Chayo, usaba siempre una crema pastosa que dejaba la piel excelente pero no muy agradable, un olor que sentías cuando la saludabas de beso. También usaba una  de “concha nácar” para aclarecer las manchas que salen con la edad en las manos y en el rostro, por eso ella no tenía arrugas a diferencia de sus hermanas que parecían “pasitas”.

Buty emanaba siempre una fragancia de fresqueza del jabón Maja o del polvo que se daba en su naríz de papita para compactar la humedad del puerto de Tampico donde vivía. Habiéndo convivido más con ella tengo más memoria de sus olores, el olor fuerte de la tierra negra recién regada y de los geranios rojos que circundaban la barda del grande jardín, el olor de la madera de cedro de sus closets y de la biblioteca, el olor del papel de los libros, los olores de su cocina sobretodo en Navidad.

Los olores de la cocina me llevan a los olores de la cocina de mi mamá; recuerdo cuando regresaba de la escuela y habían cocinado “el fideo con frijoles”, se me hacía agua la boca y me daba la sensación de una cálida acogida; creo que este sentimiento es el que más me hace falta todavía ahora que soy “grande”, no obstante cocine siempre para toda la familia no percibo la sensación de acogida que sentía entonces, será que ahora soy yo la que cocina y acoge a los otros?

Hace tiempo tenía que ir a una cena importante así que tomé la cajita donde tengo las perlas de río que eran de mi mamá y que me regaló hace varios años, en el instante en que levanté la tapita y las tomé entre mis manos, sentí un brinco en mi corazón; el olor de mi mamá era fuertísimo, las apoyé delicadamente en mi naríz y fijé por largo tiempo su olor en su ausencia.

Es así, los perfumes han dejado tantos olores en mis recuerdos!  Uno que en aquel entonces me volvía loca fue el de mi primero grande amor juvenil, recuerdo en las fiestas donde bailábamos abrazados sentía su olor de hombre mezclado con la loción “Brut”... con la cabeza reclinada entre su espalda y la curva de su cuello me llenaba la naríz de él...y la maravilla de usar su pañuelo impregnado de ese aroma para “secar mi sudor inexistente” y quedarme con él por una voluntad de olvido, era una manera romántica de pensar a él olfatiando su pañuelo todas las noches antes de dormir.

Existen también los olores inocentes, como por ejemplo el de “Flor de Blasón” una agua de colonia para bebés que usaban mis queridos sobrinos, delicado, fresco, olor de bebé!, los olores del jabón blanco cuando en la cocina hervían sus pañales.

Los olores del ambiente desaparecen ... los de los recuerdos jamás y en su ausencia es bello recordarlos sin añoranzas tristes, estos olores nos deben acompañar en nuestros caminos, impresos en la memoria.


Fotografie di Enrico Scarlatti 




Lasagne agli asparagi-Lasaña con espárragos



Diamo il benvenuto alla primavera con una lasagna agli asparagi, sono versatili in cucina, ideali nei menù di Pasqua e ottimi per le sue doti depurative.

Ingredienti per 4 – 6 persone

300g di pasta fresca per lasagne (che non richiedono cottura previa)
100g di burro
70g di farina
1 l di latte
Una bustina di zafferano
500g di asparagi puliti a tocchetti
100g di emmenthal
parmigiano grattugiato
2 spicchi d’aglio
olio d’oliva
noce moscata, sale e pepe

Preparazione

Preparate la besciamella con la farina, 80g di burro e il latte e insaporitela con sale, pepe, noce moscata e zafferano. Soffriggete gli asparagi con un cucchiaio d’olio e aglio per 15 minuti, poi salate.
Sistemate una sfoglia in una teglia imburrata, coprite con uno strato di besciamella, fettine di emmenthal, parmigiano e asparagi e continuate così. Cospargete con il burro rimasto a fiocchetti e parmigiano. Passate in forno a 180° per 30 minuti.



Versión en castellano

Demos la bienvenida a la primavera con una lasaña con espárragos, hortaliza muy versátil en la cocina, ideal en los menú de Pascua y óptimo por sus dote depurativa.

Ingredientes para 4-6 personas

300g de pasta fresca que no necesite cocción previa
100g de mantequilla
70g de harina
1 l de leche
500g de espárragos limpios y en cuadritos
azafrán al gusto
100g de queso emmenthal
queso parmesano rallado
2 dientes d eajo
aceite de oliva
nuez moscada, sal y pimienta

Preparación

Preparar la bechamela con la harina, 80g de mantequilla y la leche, condimentarla con sal, pimienta, nuez moscada y azafrán. Sofreír los espárragos con una cucharada de aceite y los ajos por 15 minutos, después salar.
Poner una hojaldra de pasta en un molde enmantequillado, cubrir con una capa de bechamela, queso emmenthal rallado, parmesano y los espárragos, continuar asi y al final agregar el resto de la mantequilla. Cocer en el horno a 180° por 30 minutos, según el tipo de pasta de lasaña que usen.